A poco più di una settimana dal termine della stagione sportiva 2023/2024 dei ragazzi di mister Salvo Samperi, girovagando per le strade di Eboli si sente ancora parlare di Feldi. L’eco rossoblù rieccheggia ancora dai vicoli del centro storico alle spiagge,dove ci si gode i primi bagni, ma ciò che tutti pensano non è quello che immaginate.
A dispetto di quanto si è voluto far credere, come una rondine non fa primavera una sconfitta non cambia l’opinione e i risultati di una squadra, che ancora viene esaltata dai suoi tifosi e dal suo popolo. Dinanzi ai bar, nei pub, si parla di una Feldi Eboli che in questa stagione ha alzato un trofeo per il secondo anno di fila, la Supercoppa Italiana, dove nonostante il nuovo format è riuscita ad avere la meglio sulle avversarie e aprire la stagione nel migliore dei modi. Si parla di una squadra che ancora una volta, per il secondo anno consecutivo, si è assestata tra le migliori 16 d’Europa, portando la Champions League in Campania per due anni di fila, vincendo una Main Round dinanzi ai propri tifosi.
“Che emozioni che ci regalano le volpi di Di Domenico”, è il pensiero degli ebolitani che sanno bene che il valore delle vittorie non si misura solo in base ai trofei (abitudine tutta italiana) ma soprattutto in base alle emozioni, ai batticuori e ai sogni che la propria squadra è capace di far vivere. Ecco, la Feldi di Gaetano Di Domenico è una macchina di sogni, sogni felici, sogni da realizzare e sogni già realizzati.
Una squadra che ha tenuto testa al Barcellona (uno dei club migliori al mondo), uscendo imbattuta dal confronto, una squadra che nel momento di massima difficoltà con tanti infortuni e indisponibili si è affidata ai suoi giovani regalando esordi da sogno come quello di Gorrasi che segna il suo primo gol in Serie A a pochi secondi dal debutto.
Questi sono alcuni esempi di come questa stagione ci abbia regalato non solo trofei ma anche tanti momenti indimenticabili per i tifosi che, a testimonianza di ciò, hanno riempito il Palasele per l’ultima gara della stagione con numeri da capogiro per il futsal: oltre 3.700 tifosi presenti. Praticamente i tifosi delle volpi non sarebbero riusciti ad entrare in nessuna struttura adibita al futsal in Italia, perchè un pubblico così numeroso e caloroso nessuno lo può vantare numeri alla mano.
D’altronde non è una frase fatta che ogni cosa “non muore finchè viene ricordata” e le cose che vengono ricordate sono quelle che ci lasciano emozioni, non legate esclusivamente qualcosa di materiale. Come il Palasele in festa per la vittoria del Main Round di Champions, come tutto il pubblico che si è stretto vicino a Patias dopo il suo infortunio nell’ultima gara, urlando il suo nome all’unisono; come il grido “Feldi, Feldi” che ha riempito il Zemgales Olympic Centre di Jelgava durante l’avventura europea in Lettonia e che ha fatto conoscere ai grandi d’Europa le volpi ebolitane. Tutto ciò, racchiuso nei sorrisi, gli incoraggiamenti che tutti dal mister ai giocatori, passando per lo staff, ricevono nella quotidianità da una città che quando la Feldi chiama risponde.
Ecco perchè è stata un’annata speciale, perchè oltre il trofeo la Feldi ha regalato emozioni condivise con i propri tifosi. Ed ecco perchè poi oltre i successi di squadra già citati arrivano anche quelli dei singoli, con la panchina d’oro a mister Salvo Samperi, un riconoscimento che va oltre il mero premio ma che è simbolo di tutto ciò che è stato fatto negli ultimi anni. Così come il premio Adicosp per il presidente Gaetano Di Domenico, il primo presidente nella storia del calcio a 5 ad ottenere quest’onoreficenza. E alla fine i premi cosa sono? Sono la punta dell’iceberg di una serie in crescendo di emozioni che hanno portato a ricordi indelebili nel cuore dei tifosi, Samperi e i suoi ragazzi con i loro trionfi e Di Domenico che ha messo tutta la sua anima in questo sport, uno dei pochi presidenti veri e trasparenti rimasti, che prima di costruire squadre costruisce legami.
Per questo saranno sempre ricordati, così come chi ha vestito questa maglia con orgoglio e dignità, da capitan Dalcin al guerriero Venancio, passando per le corse di Selucio, la garra di Caponigro, i dribbling di Liberti e la leadership di Calderolli. E di seguito tutti gli altri, nessuno escluso, che hanno sempre dato il loro contributo seguiti da uno staff che a sua volta meriterebbe forse (ma anche senza forse) un premio a parte.
L’unico neo che potremmo trovare in questa stagione è la mancata qualificazione alle final four di Coppa Italia, obiettivo dichiarato ma sulla cui qualificazione hanno pesato e non poco le fatiche lettoni. Motivo in più per ripresentarsi il prossimo anno ancora più carichi, ancora più determinati, per provare a vincere e portare a Eboli un trofeo per il terzo anno di fila.
C’è chi prova a far vedere il bicchiere mezzo vuoto, ma se mettete a fuoco vedrete bene che è mezzo pieno. Il Tricolore? Lascerà le nostre maglie senza alcun rimpianto, perchè nelle due migliori gare disputate dalla Feldi in stagione non si è riusciti a passare il turno. Ma, durante quest’estate se passerete per Eboli sentirete parlare della Feldi come quella squadra che crea e realizza sogni, ogni anno in modo diverso, ogni anno tutti insieme.
Filippo Folliero – Ufficio Stampa Feldi Eboli