“Vivevamo immersi nella zona grigia dell’indifferenza. L’ho sofferta, l’indifferenza. Li ho visti, quelli che voltavano la faccia dall’altra parte. Anche oggi ci sono persone che preferiscono non guardare”. Queste le parole di Liliana Segre , sopravvissuta ai campi di sterminio e recentemente nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Lo racconto sempre ai ragazzi perché devono sapere, e quando si passa in una stazione qualsiasi e si vedono i vitelli o i maiali portati al mattatoio, penso sempre che io sono stata uno di quei vitelli, uno di quei maiali”, racconta.
Oltre 6mila gli ebrei italiani deportati, ma a farne ritorno sono stati solo 363. Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche arrivarono ad Auschwitz, scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Ogni anno in questa data si celebra il Giorno della Memoria, istituito nel 2005 dall’ONU. L’Olocausto è un crimine “imprescriptible” (non può cadere in prescrizione), come disse il filosofo francese Vladimir Yankélévitch, in Italia nel medesimo giorno già dal 2000 si intraprendono iniziative con la finalità “di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. […]”.