Ci avevano provato ad infangare il nome e l’operato della Feldi Eboli. Non è la prima volta che accade e non è la prima volta che le volpi dimostrano dentro e, stavolta, fuori dal campo di essere una società modello del calcio a 5 italiano.
Si sa, come accade per le singole persone, capita che se una società brilla di luce propria c’è sempre qualcuno dietro l’angolo pronto a gettare ombre mosso dall’invidia o chissà da quali pensieri malsani. Ma andiamo per gradi.
Lo scorso 3 novembre 2022, a pochi giorni dalla trionfale campagna europea in Lituania della Feldi Eboli, la sezione disciplinare del Tribunale Nazionale FIGC aveva inibito il presidente Gaetano Di Domenico, il medico Lazzaro Lenza e il segretario Nicola Marzullo (rispettivamente per 1 mese il primo e 3 mesi gli altri) più una sanzione economica.
Il motivo? Qualcuno ha pensato bene di fare ricorso in merito alla sfida tra Feldi Eboli ed L84 dello scorso anno, sostenendo che i giocatori che erano risultati positivi al covid19 non avevano ricevuto il “return to play”, ovvero l’autorizzazione per tornare a giocare. Naturalmente questo ricorso non fu portato avanti dalla società piemontese ma da qualcun altro che piuttosto che pensare al campo e alle criticità evidenti della sua società, dedica il suo tempo a mettere in cattiva luce i rossoblù.
Inizialmente la Procura Federale aveva approvato il ricorso ma, la Feldi Eboli ha dimostrato ancora una volta tutta la sua trasparenza. Infatti, il 7 dicembre 2022 sono stati annullati i mesi di inibizione per Di Domenico, Lenza e Marzullo dopo il ricorso fatto dalla società ebolitana che così facendo avrà reso probabilmente triste il giorno dell’Immacolata a tutti coloro che avevano gioito per le sanzioni nei confronti delle volpi, inondando il web di becere notizie senza chiedere mai alla parte lesa di spiegare la propria posizione e violando una delle regole basilari della corretta informazione.
Invece la Feldi Eboli ancora una volta ha dimostrato il suo valore, per la gioia di molti e il dispiacere di pochi, una società che, ribadiamo, con i fatti dentro e fuori dal campo fa capire quanto siano importanti i valori dello sport e l’etica con cui devono essere affrontati tutti i problemi. Ancora una volta con l’esperto Avv. Aita al nostro fianco, siamo andati fino in fondo e abbiamo sovvertito una sentenza contorta. La sostanza non concede sempre la comprensione giuridica, ma con la forma giusta essa è stata comunque rivendicata.
Niente manifesti, niente proclami, niente piani loschi per destabilizzare gli avversari. La Feldi Eboli è quella che si vede ogni giorno, una società che dimostra ciclicamente la sua integrità, non perchè ce ne sia bisogno ma perchè li fuori c’è qualcuno che viene quotidianamente abbagliato dai valori d’oro che luccicano in casa rossoblù e piuttosto che comprare un paio di occhiali da sole e andare per la sua strada, preferisce accecarsi e si ritrova ogni volta a leccarsi le ferite… dentro e fuori dal campo.
Filippo Folliero – Ufficio Stampa Feldi Eboli