Due popoli. Due vulcani. Due anime simili. Rossazzurri vs rossoblù. Meta Catania contro Feldi Eboli è una sfida entusiasmante che accende il parquet del Palasport etneo. Entrambe affamate di punti, i catanesi per uscire dal pantano playout, gli ebolitani per agganciare il treno salvezza.
COPERTA CORTA CHE BRIVIDI – I locali guidati da mister Samperi schierano Perez tra i pali, di movimento De Oliveira, Tres, Amoedo e Musumeci; il tecnico Basile risponde con Laion estremo, poi Bocao, Arrieta, Andrè e Romano. Ritmi non altissimi, il gioco ristagna a metà campo, il primo brivido lo regala Amoedo facendo sobbalzare i cuori e il legno. Risponde la Feldi con André ma il suo tiro va fuori di poco. La rete è nell’aria, la trova Musumeci sfruttando un batti e ribatti dopo l’assist di Tres. Le volpi provano a impattare con Frosolone, ma il tocco da applausi è di Josiko, lo spagnolo gira al volo in rete da fuori area per il momentanei pari. Arrieta riporta in campo i fantasmi di Halloween, la forza più del dovuto e i rossazzurri ripartono 3 contro 1, stavolta è il legno opposto a fermare Amodeo: occasione clamorosa. Si chiude sull’1-1 il primo tempo, con Basile che non ha molte rotazioni per trovare nuove opportunità.
PIÙ CROCE CHE DELIZIA – Si riparte con ritmo più vivace, il capitano catanese Musumeci tira fuori la specialità di casa, conclusione al volo da fuori che finisce alle spalle di Laion. La Feldi riparte subito conquistando un corner, Josiko replica l’esibizione con un destro che bacia il palo e si insacca : 2-2 nel giro di 10 secondi. Seguono minuti di passione, soprattutto per i sostenitori della Feldi Eboli che, giunti a sostenere i propri beniamini ai piedi dell’Etna, devono soffrire più del dovuto. I ragazzi di Basile stringono i denti e provano a ripartire con Josiko che addomestica e prova, un balzo di Perez gli nega la rete. Laion è sublime in un giro di lancette: prima avanza propiziando una sortita in attacco, poi sventa ottimamente su De Oliveira. A sbloccare nuovamente il tabellino è la Meta che torna in vantaggio con Costantino da corner. Arrieta si esibisce in una parata da portiere di movimento, mentre Laion rientrato tra i pali é protagonista suo malgrado di una topica decisiva: ancora Constantino per il 4-2. Torna la superiorità con l’uomo avanzato, così Arrieta accorcia le distanze, poi la diga rossazzurra frena le sortire della Feldi. Finisce così con l’amaro in bocca, seconda sconfitta per mano ancora di una siciliana, per ora formazioni indigeste a Basile&Co.
“CORTI E POCO FORTUNATI” – Analisi lucida e implacabile di mister Basile: “Abbiamo creduto di rimetterla in piedi, sprecando anche qualche occasione di passare in vantaggio. Di contro avevamo qualche defezione di troppo e siamo stati poco lucidi, il Meta Catania aveva già mostrato in precedenza di giocare bene, oggi ha sfruttato al massimo le situazioni di palla inattiva. Ripartiamo in vista della prossima gara, senza troppi rancori e con ancor più voglia”.
EYE OF THE TIGER – Archiviata la sesta uscita di campionato, si torna al PalaDirceu per la prossima gara contro il temibile Pesaro di mister Colini. Un match al cardiopalma fissato per venerdì 9 novembre alle 20:30, in un impianto che si prevede stracolmo. “It’s the dream of the fight” cantavano i Survivor, ci vorrà fame e astuzia per 40 minuti, solo così si potrà fare bene!
META CATANIA BRICOCITY-FELDI EBOLI: 4-3 (1-1 p.t.)
META CATANIA BRICOCITY: Pérez, C. Musumeci, Ernani, Tres, Amoedo, Messina, Joao, Di Guida,, Alex, Azzoni, Espindola, L. Musumeci, Ferrante, Tornatore. All. Samperi
FELDI EBOLI: Laion, Romano, André Ferreira, Bocao, Arrieta, Fornari, Pasculli,, Pedotti, Frosolone, Josiko, Scigliano, Caponigro, Mazzella, Glielmi. All. Basile
MARCATORI: 13’27” p.t. C. Musumeci (M), 16’36” Josiko (F), 3’22” C. Musumeci (M), 3’33” s.t. (Josiko), 16’12” e 18’18” Alex (M), 18’36” Arrieta (F)
AMMONITI: Pedotti (F), Josiko (F), Arrieta (F), Scigliano (F), Tornatore (C) Romano (F)
ARBITRI: Ferruccio Prisma (Crotone), Michele Bensi (Grosseto) CRONO: Vincenzo Brischetto (Acireale)
ufficio stampa Feldi Eboli